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20 novembre 2013

Risultati dello studio Engage AF di edoxaban

Edoxaban, di Daiichi Sankyo, nello studio Engage AF ha soddisfatto gli obiettivi di efficacia e sicurezza dimostrandosi non inferiore a warfarin nella prevenzione dello stroke edegli eventi tromboembolici sistemici, con una significativa riduzione dei sanguinamenti maggiori. Il trial ha testato il farmaco in 21105 pazienti con fibrillazione atriale, con rischio da moderato ad elevato di stroke. I soggetti arruolati sono stati seguiti per circa tre anni. Per numerosità dei pazienti e per durata dello studio, Engage AF è lo studio più ampio e più lungo effettuato sulla nuova generazione di questa classe di farmaci. I risultati sono stati presentati al congresso annuale AHA.
(Fonte Reuters)


Primi risultati per evolocumab, PCSK9 inhibitor di Amgen

Al congresso annuale dell'American Heart Association sono stati presentati i risultati dello studio Osler (Open Label Study of Long Term Evaluation Against LDL-C Trial) di Fase 2, primi dati sull'utilizzo a 52 settimane di una nuova classe di farmaci biotecnologici iniettabili denominati PCSK9 inhibitors, per il loro nuovo meccanismo d'azione. Il trial, condotto su 1104 pazienti, ha testato 420 mg di evolocumab,  farmaco di Amgen, che, somministrato una volta al mese in aggiunta alla terapia standard con statine o altri farmaci, ha abbassato il colesterolo LDL del 52%, verso la terapia standard da sola.
Pfizer e Regeneron Pharmaceuticals, Inc., in partnership con Sanofi, stanno sviluppando altre molecole appartenenti a questa classe di farmaci.
(Fonte Rueters)


Approvato Kadcyla in EU

Roche ha annunciato oggi che Kadcyla (trastuzumab emtansine), anticorpo monoclonale coniugato con il farmaco, è stato approvato dalla Commissioine Europea per il trattamento di pazienti con carcinoma mammario avanzato HER2-positivo, che abbiano già ricevuto un terapia. In particolare, Kadcyla è indicato come singola terapia per adulti che siano già state trattate con Herceptin (trastuzumab) e un taxano, separatamente o in combinazione.
La decisione è basata sui risultati dello studio EMILIA di Fase 3.
 (Fonte Roche press release)

Apolipoproteina E nel plasma e demenza

Alcuni ricercatori danesi hanno riportato al congresso dell'American Heart Association i risultati di una ricerca condotta su due ampie coorti di popolazione, che suggerisce che  bassi livelli plasmatici di apolipoproteina E (APOE) possano essere associati a un rischio significativamente più alto di Alzheimer e di tutti i tipi di demenza, ma non pare legato a malattie cerebrovascolari. Gli studiosi sottolinenano come i livelli plasmatici di APOE potrebbero essere dei nuovi biomarker preclinici per la demenza.
(Fonte Medscape)

"Psicobiotici" e loro effetti

E' stato pubblicato nel numero del 15 novembre di Biological Psychiatry una review di alcuni studi che prendono in esame gli effetti di "psicobiotici", che se ingeriti possono produrre benefici in pazienti che soffrono di disturbi mentali. Numerosi studi preclinici hanno mostrato una connessione tra specifici probiotici e effetti comportamentali positivi, come, ad esempio, uno studio nel quale, dopo ingestione di Bifidobacterium infantis, dei ratti con manifestazioni depressive derivanti dalla saparazione dalla madre hanno normalizzato il loro comportamento e la risposta immunitaria.
(Fonte Medscape)

Risultati del Trial to Assess Chelation Therapy al congersso annuale AHA

Il Trial to Assess Cheletion Therapy (TACT) è tornato alla ribalta ieri con i risultati di un sottostudio che suonano sbalorditivi. In una analisi condotta su pazienti diabetici, i ricercatori hanno trovato una diminuzione assoluta del 15% altamente significativa del rischio nell'endpoint primario nel braccio che seguiva la chelazione rispetto al braccio placebo. Il sottostudio è stato presentato ieri all'American Heart Association e pubblicato in Ciculation: Cardiovascular and Quality Outcomes
(Fonte Medscape)

Vertex pharmaceuticals cede a Janssen i diritti di INCIVO

Vertex Pharmaceuticals, Inc ha annunciato di aver ceduto a Janssen  i diritti su INCIVO (telaprevir), utilizzato nel trattamento dell'epatite C cronica genotipo 1, per $152 milioni. La transazione verrà ultimata nel quarto trimestre del 2013. Ian Smith, Executive Vice President e CEO di Vertex, ha affermato che questa operazione aumenterà la posizione finanziaria dell'azienda e supporterà gli investimenti nella fibrosi cistica. Vertex è impegnata nella ricerca e sviluppo di trattamenti anche per l'epatite C, artrite reumatoide ed altre patologie che minacciano seriamente la vita dei pazienti. 
(Fonte Vertex Pharmaceuticals press release)

Dati dello Studio 116 di idelasib in leucemia linfatica cronica

Gilead Science, Inc. ha annunciato che lo Studio 116 di Fase 3, disegnato per valutare idelasib in combinazione con rituximab in pazienti con leucemia linfatica cronica (CLL), precedentemente trattati, ma non erano idonei alla chemioterapia, è stato accettato per la presentazione durante la sessione dedicata agli abstract al congresso annuale dell'American Society of Hematology, New Orleans, 7-10 dicembre 2013, durante la quale verranno presentati i risultati dettagliati dello studio. Il trial è stato interrotto anticipatamente ad ottobre per un'analisi condotta da un Data Monitoring Committee esterno, che dimostra un effetto altamente significativo sull'endpoint primario sulla sopravvivenza senza progressione della malattia nel braccio trattato con idelasib in combinazione con rituximab, rispetto al solo trattamento con rituximab.
(Fonte Gilead press release)