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9 dicembre 2013

Breo Ellipta: risultati di uno studio in pazienti asmatici

GSK e Theravance Inc hanno annunciato venerdì che loro terapia di combinazione, fluticasone furoato e vilanterolo, ha raggiunto l'endpoint principale nel miglioramento della funzione polmonare in pazienti asmatici in uno studio clinico. La combinazione si è dimostrata più efficace del solo fluticasone dopo un periodo di trattamento di 12 settimane in pazienti con asma da moderata a severa. 
Il prodotto è stato approvato negli Stati Uniti per la COPD (chronic obstructive pulmonary disease) ed è commercializzato con il nome di Breo; in Europa, con il nome di Relvar, è stato approvato per il trattamento di COPD e asma. L'inalatore che contiene la combinazione dei due farmaci si chiama Ellipta.

(Fonte Reuters)

Dispositivo anti stroke di Boston Scientific: mercoledì valutazione

Membri dello staff di FDA  hanno sottolineato che Watchman, il device anti stroke di Boston Scientific, non ha raggiunto un misuratore di efficacia in uno studio clinico, ma altri dati devono essere considerati quando si determina la sicurezza e l'efficacia. Il device verrà valutato in un meeting mercoledì, durante il quale si deciderà se raccomandarlo o meno per l'approvazione negli Stati Uniti. Watchman, inpiantato a livello cardiaco per prevenire lo stroke in pazienti con fibrillazione atriale, è stato sviluppato come alternativa ai farmaci antitrombotici. Se approvato, potrebbe consentire ai pazienti con questa problematica di non assumere farmaci come il warfarin, che ha un elevato rischio di emorragie.

(Fonte Reuters)


Meningite B a Princeton: Novartis fornisce il vaccino

Novartis ha annuciato oggi che ha iniziato a distribuire il suo vaccino per la meningite B a Princeton University nel tentativo di fermare il contagio di meningite.
Sebbene Bexsero non sia stato ancora approvato negli Stati Uniti, FDA ha dato l'ok per l'utilizzo nel campus . La diagnosi è stata effettuata su otto studenti e il ceppo di meningite di cui sono affetti, molto pericoloso, può causare seri problemi al cervello e alla spina dorsale e potenzialmente può uccidere in 24 ore
(Fonte Novartis press release)

Nuovo farmaco di AbbVie per la leucemia: risultati preliminari molto promettenti

Verranno presentati domani, al congresso annuale dell'American Society of Hematology, i risultati i risultati di uno studio di Fase 1, che ha considerato 67 pazienti con leucemia linfatica cronica non precedentemente trattati con chemioterapia  o hanno avuto una recidiva dopo di essa. Il farmaco di AbbVie, ABT-199, ha controllato o eliminato i segni della malattia in più dell'80% dei pazienti, mentre il 23% ha avuto una remissione completa.. Il meccanismo d'azione si esplica mediante il blocco di una proteina, BCL-2, che consente alle cellule tumorali di non andare incontro ad apoptosi.
AbbVie sta sviluppando il farmaco, somministrato per via orale una volta al giorno, in partnership con Roche Holding AG.
(Fonte Reuters)

Siltuximab di Johnson & Johnson: risultati di uno studio di Fase 2

Siltuximab, in trial clinico di Fase 2 presentato al congresso dell'American Society of Hematology e New Orleans, in pazienti con malattia di Castleman, una malattia rara caratterizzata da una ipertrofia dei linfonodi, ha migliorato i sintomi e ha ridotto la crescita dei linfonodi. La patologia non ha trattamenti approvati, anche se attualmente si utilizza la chemioterapia, oppure rituxan che distrugge le cellule B del sistema immunitario.
Nello studio, un terzo dei pazienti, rispetto a nessun soggetto nel gruppo placebo, ha risposto al trattamento con siltuximab, un anticorpo monoclonale in grado di colpire una molecola ritenuta causa della crescita delle cellule linfatiche e che è prodotta in eccesso nei pazienti.  
(Fonte Bloomberg)




Interrogativi su vitamina D

E' stata pubblicata su The Lancet Diabetes & Endocrinology una review di studi osservazionali e trial clinici randomizzati nella quale gli autori concludono che basse concentrazioni di 25-idrossivitamina D (25[OH]D) sono probabilmente un effetto di alcune condizioni patologiche e non causa di malattia.
La nuova analisi, che ha preso in considerazione 290 studi prospettici di coorte condotti su popolazioni adulte con età maggiore di 18 anni, ha mostrato un'associazione da forte a moderata tra minori concentrazioni di 25(OH)D e un maggiore rischio di incidenza di problematiche che vanno dalla malattia cardiovascolare alle infezioni, disordini metabolici e disturbi dell'umore.. Inoltre, valutando 172 studi clinici randomizzati, inclusi 34 studi di intervento, non è stato riscontrato alcun effetto sull'incidenza delle malattie di una integrazione con vitamina D, in pazienti con bassi livelli di 25(OH)D.
Gli autori hanno affermato che bassi valori di 25OH)D potrebbero essere un marker di malattia.
(Fonte Medscape)